Scheda artista
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Lo stagno di Goethe
Numero di registrazione: 7440
Lo stagno di Goethe ETS è un’associazione culturale e una compagnia teatrale che mira a una rivalutazione della natura autentica, magica, sociale e intrinsecamente pedagogica del fatto teatrale: un teatro “de-costruito” e “in costruzione”, motore possibile di culture indipendenti, di incontri liberi e di nuove sensibilità ed empatie.
Lista spettacoli dell'artista:
"Vincenzo Ciaffi e il Teatro dei Cento: cosa deve Torino a quell'esperienza? - strad-rama"

"Vincenzo Ciaffi e il Teatro dei Cento: cosa deve Torino a quell'esperienza? - strad-rama" ricerche e drammaturgia di Claudio Panella e Marco Gobetti | con Marco Gobetti Prosa solidale su strada: le offerte libere andranno a sostenere l'attività di "Mamme in piazza per la libertà di dissenso" (ipotesi) "Vincenzo Ciaffi e il Teatro dei Cento: cosa deve Torino a quell'esperienza? - strad-rama" è la prima sessione di drammaturgia pubblica per la creazione di una nuova lezione recitata. Vincenzo Ciaffi fu un insigne latinista e chiunque abbia fatto studi classici ricorda i suoi saggi, le traduzioni e le prefazioni a svariate edizioni di opere latine, oltre che le antologie dedicate alle scuole superiori. Antifascista sin dal 1929, aveva aderito al gruppo clandestino di Giustizia e Libertà; ma fu anche un uomo di teatro geniale, di rara cultura e di profonda sensibilità. La sua sperimentazione teatrale a Torino con il “Teatro dei Cento”, a metà del secolo scorso, conferma la tesi – cara a Giovanni Moretti – secondo cui nella storia del teatro sono spesso i dilettanti a portare rinnovamento e rivoluzioni. Il debutto del Woyzeck con la regia di Ciaffi al Teatro Gobetti di Torino, l'8 gennaio 1946, segna appunto l’inizio di un’esperienza rivoluzionaria. Dopo Büchner, quella stessa compagnia, il "Teatro sperimentale dell’Unione culturale", mette in scena ancora al Teatro Gobetti Nozze di sangue di Garcia Lorca. Quindi agisce nei locali dell’Unione culturale presieduta da Franco Antonicelli, presentando nel 1948 una versione de Il malinteso di Camus; e nella stagione 1949-1950 muta il suo nome in Teatro dei Cento e debutta, ancora nei locali di Palazzo Carignano, con altri tre spettacoli: Antigone di Sofocle (nella traduzione di Camillo Sbarbaro), Mirra di Alfieri e Ricciarda di Foscolo. Le scene del Woyzeck erano disegnate da Francesco Menzio e realizzate da Carol Rama; negli spettacoli successivi firmeranno le scenografie anche Felice Casorati ed Enrico Paulucci. Proprio Giovanni Moretti – elaborando un giudizio di Gian Renzo Morteo – considerava quella del Teatro dei Cento come esperienza fondamentale, senza la quale non si sarebbe giunti alla nascita del Piccolo Teatro della Città di Torino (così si chiamava il Teatro Stabile in origine), alla sperimentazione torinese dello Stabile come servizio pubblico, al decentramento e così via… Vincenzo Ciaffi, dieci anni prima della nascita del TST (che nel suo Statuto recava un richiamo ai valori della Resistenza) e vent’anni prima di quel decentramento, aveva radunato un gruppo di attori dilettanti (disposti dunque a cercare "un modo nuovo" di fare teatro) e li aveva messi di fronte a un testo mai rappresentato prima che evocasse una vicenda significativa per un pubblico da cercare e da conquistare, in un momento preciso della storia nazionale: un momento in cui la ritrovata libertà dopo decenni di dittatura si accompagnava a un vuoto culturale spaventoso, che il teatro poteva contribuire a colmare. Perché questo potesse accadere - e Ciaffi l'aveva capito - bisognava appunto inventare un nuovo teatro. Unione Culturale Franco Antonicelli Lo stagno di Goethe
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POMPEI: PERSONE DI GESSO

“POMPEI: PERSONE DI GESSO - lezione recitata | strad-rama” con Chiara Galliano, testo di Valentina Cabiale Lo stagno di Goethe in collaborazione con Unione Culturale Franco Antonicelli In quel “caso archeologico” eccezionale che è Pompei, non è stato pietrificato soltanto l’ultimo giorno di vita di una città, con le sue strade, le abitazioni, la cultura materiale degli abitanti. La città sepolta conserva anche i resti e le impronte di molti degli uomini e donne che vi morirono. Giuseppe Fiorelli, ispettore degli Scavi, nel 1863 ebbe la geniale intuizione di colare del gesso liquido nelle cavità che si conservavano all’interno degli strati deposti dall’eruzione vulcanica; in questo modo dalle impronte in negativo fu possibile ricreare il volume dei corpi umani, che si erano decomposti dopo che gli strati si erano già induriti. Così furono ottenuti i famosi calchi di Pompei: manufatti ambigui a metà strada tra la statua e il cadavere, che ci permettono di vedere gli uomini e le donne pompeiani nell’istante in cui morirono: la morte “colta sul fatto”, come scrisse il letterato svizzero Marc Monnier nel 1864. Soddisfano il nostro voyeurismo a volte morboso, ci attraggono almeno quanto ci spaventano, perché istantanee di una morte improvvisa, violenta, temuta e infine arrivata; la morte di chi ebbe modo di capire che stava per morire. Sin dall’inizio i calchi sono stati un oggetto da esposizione e una delle principali attrattive di Pompei. La loro esposizione solleva questioni di etica, come nel caso delle mummie o di altri resti umani ma in misura anche maggiore, perché i calchi mostrano uomini e donne in agonia. È eticamente corretto mostrarli pubblicamente? Esiste un modo di esporli più dignitoso di un altro? I calchi di Pompei, “reperti archeologici” senza confronti, ci interrogano nel profondo sull’ambiguità del nostro atto di guardare e di porci davanti al dolore degli altri.
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La memoria non è mai cimitero - Teatro di riciclo®


Con "La memoria non è mai cimitero 2008 - Teatro di riciclo®" Marco Gobetti evoca il debutto dello spettacolo "LA MEMORIA NON È MAI CIMITERO – I meccanismi della Shoah nella storia dell’uomo", avvenuto nel gennaio 2008 a Torino, di fronte a centinaia di studenti, presso il locale Hiroshima mon Amour. Musiche originali, chitarra acustica e voce erano di Dario Buccino, mentre Simona Gallo curava luci e suono. Fra tutte le repliche in cui poi lo spettacolo si sviluppò, quella in particolare si distingue per rischio praticato e imprevisto occorso. Esiste una testimonianza video (http://youtu.be/AeByTXNSZBw) che, ovviamente, non può restituire lo scambio di energie fra pubblico e attori incontrollato, non prevedibile e non catalogabile proprio dell'accadere teatrale. Né può rivelare ciò che spinse in quel caso centinaia di studenti, a un certo punto, ad alzarsi e ad affollarsi in processione verso il proscenio. Neppure il Teatro di riciclo® pretende di farlo: ma può tentare di fare nascere altre occasioni di provvisorietà e avventura dal ricordo dei temi, delle immagini e dei meccanismi di quella replica. Informazioni sullo spettacolo di cui si evoca la replica: https://bit.ly/3cdB70G SUL TEATRO DI RICICLO Per “teatro di riciclo” si intende l’azione di un attore tesa a evocare una replica precisa o un insieme di repliche trascorse di uno spettacolo cui abbia preso parte o di cui sia stato spettatore: la vicenda e le immagini dello spettacolo rivivono, così, profondamente contaminate dalla narrazione dei meccanismi teatrali e di tutto ciò che è riconducibile al rapporto tra attori, spazi e pubblici incontrati. Il “riciclo” del teatro già stato non intende essere surrogato del teatro stesso; bensì concentrato rarefatto, essenza che ne sublima la mobile immanenza, la magia: l’”altrove rimanendo”. Travaso di generi, base concreta per l’utopia. Altre informazioni: https://bit.ly/2MmXHJo
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IO E MATTEO - Teatro di riciclo®

Il Teatro di riciclo® di "IO E MATTEO" vuole essere un gesto di solidarietà - e intende suscitare solidarietà - nei confronti dei senzatetto di Torino. Con "IO E MATTEO - Teatro di riciclo®" si si evoca su strada il debutto - al Teatro Garybaldi di Settimo Torinese e al Piccolo Teatro di Milano - del monologo "Io e Matteo" di Annalisa De Lucia, con Marco Gobetti e con la regia di Leo Muscato, nel dicembre 2000. "IO E MATTEO" è il racconto ininterrotto di un uomo a Matteo, il suo amico inseparabile che trascina su strada in un carrello per la spesa; il racconto di quando si era sposato con Maria sulle scale di una chiesa e di come a sposarli fu il Maestro e di qualcuno che poi spinse il Maestro in un fosso e gli pisciò addosso e gli diede fuoco e non si riuscì a salvarlo. E della bontà della signora Marta, di maccheroni e di minestre. Di quanto fa freddo, racconta, e di quanto sia bello farsi la barba; della paura delle sirene, di ambulanze e polizia. E dell'unica mano che gli resta e di coperte, di fame e di fughe e di voli. Offerte a cappello libere, da devolvere interamente in atti di solidarietà, anche pratica, ai senzatetto; nei modi migliori, che pure il pubblico potrà suggerire. Proposta dell'attore alle/ai sue/oi colleghe/i, per una condivisione di intenti: «Siamo solidali con ogni altra categoria di lavoratori ascrivibile alla classe del proletariato contemporaneo (quale, ad esempio, la categoria dei braccianti – quelle/i dei campi, degli ospedali, delle rsa, della scuola, delle fabbriche, della grande distribuzione, della logistica, ecc – e di chiunque abbia reddito da lavoro dipendente o indipendente che stia sotto una certa soglia); e con ogni categoria sociale per la quale si possano verificare difficoltà o addirittura impossibilità nell’esercizio dei diritti costituzionali, a cominciare da quelli imprescindibili e inalienabili» Come previsto dalle normative vigenti sul territorio del Comune di Torino, sarà presente un cartello ben visibile, con le prescrizioni per il pubblico sull’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento di un metro fra le persone; qualora durante l’esibizione non venissero rispettate le prescrizioni su mascherine e distanziamento, l’attore interromperà l’esibizione. SUL TEATRO DI RICICLO Per “teatro di riciclo” si intende l’azione di un attore tesa a evocare una replica precisa o un insieme di repliche trascorse di uno spettacolo cui abbia preso parte o di cui sia stato spettatore: la vicenda e le immagini dello spettacolo rivivono, così, profondamente contaminate dalla narrazione dei meccanismi teatrali e di tutto ciò che è riconducibile al rapporto tra attori, spazi e pubblici incontrati. Il “riciclo” del teatro già stato non intende essere surrogato del teatro stesso; bensì concentrato rarefatto, essenza che ne sublima la mobile immanenza, la magia: l’”altrove rimanendo”. Travaso di generi, base concreta per l’utopia. Con il "Teatro di riciclo®" si tenta la rivalutazione della natura autentica, magica, sociale e intrinsecamente pedagogica del fatto teatrale: un teatro “de-costruito” e “in costruzione”, motore possibile di culture indipendenti, di incontri liberi e di nuove sensibilità ed empatie. Altre informazioni: wwww.teatrodiriciclo.com L’azione su strada avviene in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa.
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"Omaggio alle Resistenze - Teatro di riciclo®"
"Omaggio alle Resistenze - Teatro di riciclo®" con Marco Gobetti Drammaturgia di Alfredo Tradardi, con brani scelti da Tucidide, Ilan Pappe, Gideon Levy, Jean Genet, Mahmoud Darwish, Tahar Ben Jalloun, Ibrahim Nasrallah, Antonio Gramsci... "Omaggio alle Resistenze - Teatro di riciclo®" evoca lo spettacolo che ebbe luogo lunedì 28 e martedì 29 luglio 2014, alle h 21.00, in piazza Carignano a Torino, con il sottotitolo "Dedicato alla popolazione palestinese, sistematicamente massacrata da Israele".
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"Omaggio alle Resistenze - Teatro di riciclo®"
"Omaggio alle Resistenze - Teatro di riciclo®" con Marco Gobetti Drammaturgia di Alfredo Tradardi, con brani scelti da Tucidide, Ilan Pappe, Gideon Levy, Jean Genet, Mahmoud Darwish, Tahar Ben Jalloun, Ibrahim Nasrallah, Antonio Gramsci... "Omaggio alle Resistenze - Teatro di riciclo®" evoca le due repliche dello spettacolo omonimo, che ebbe luogo lunedì 28 e martedì 29 luglio 2014, alle h 21.00, in piazza Carignano a Torino, con il sottotitolo "Dedicato alla popolazione palestinese, sistematicamente massacrata da Israele".
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STRAD-RAMA - "Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo" di J.D. Molas
STRAD-RAMA - "Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo" di J.D. Molas Per la lettura teatrale su strada si utilizzerà la traduzione in italiano realizzata da Tania Tavazzani. "Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo" è il diario di José Domingo Molas relativo alla guerra del Chaco, cui partecipò come cappellano militare. È fra i testi cui attinge la drammaturgia in corso d'opera dello spettacolo "José Domingo Molas: dalla Guerra del Chaco alla Resistenza in Piemonte" (di e con Marco Gobetti), che debutterà ad Asti nel prossimo dicembre 2021, in collaborazione con ISRAT, Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Asti. STRAD-RAMA Alla ricerca di un confronto paritario con il pubblico, si propone la lettura a prima vista di testi da cui potranno nascere futuri spettacoli; in questa sessione del già sperimentato “STRAD-RAMA”, gli attori scendono dunque a patti con gli spettatori, per suscitare ragionamenti, approcci critici e libere discussioni. Nato nel 2018, STRAD-RAMA è un progetto drammaturgico-attoriale che coniuga avventura, provvisorietà e rigore artistico degli artisti coinvolti; e fa perno su un’idea di “disordine intelligente”, tesa a un teatro che indaghi sulla propria natura intrinsecamente pedagogica e assuma funzioni contaminanti. Nei suoi sviluppi STRAD-RAMA, si propone di: – realizzare su strada ri-scritture di opere teatrali o letterarie pre-esistenti; – testare e rivitalizzare su strada drammaturgie già scritte (sia di spettacoli in repertorio, sia che mai siano state rappresentate); – scrivere su strada testi teatrali ex novo. Come previsto dalle normative vigenti sul territorio del Comune di Torino, sarà presente un cartello ben visibile, con le prescrizioni per il pubblico sull’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento di un metro fra le persone; qualora durante l’esibizione non venissero rispettate le prescrizioni su mascherine e distanziamento, l’attore interromperà l’esibizione.
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STRAD-RAMA - "Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo" di J.D. Molas
STRAD-RAMA - "Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo" di J.D. Molas Per la lettura teatrale su strada si utilizzerà la traduzione in italiano realizzata da Tania Tavazzani. "Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo" è il diario di José Domingo Molas relativo alla guerra del Chaco, cui partecipò come cappellano militare. È fra i testi cui attinge la drammaturgia in corso d'opera dello spettacolo "José Domingo Molas: dalla Guerra del Chaco alla Resistenza in Piemonte" (di e con Marco Gobetti), che debutterà ad Asti nel prossimo dicembre 2021, in collaborazione con ISRAT, Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Asti. STRAD-RAMA Alla ricerca di un confronto paritario con il pubblico, si propone la lettura a prima vista di testi da cui potranno nascere futuri spettacoli; in questa sessione del già sperimentato “STRAD-RAMA”, gli attori scendono dunque a patti con gli spettatori, per suscitare ragionamenti, approcci critici e libere discussioni. Nato nel 2018, STRAD-RAMA è un progetto drammaturgico-attoriale che coniuga avventura, provvisorietà e rigore artistico degli artisti coinvolti; e fa perno su un’idea di “disordine intelligente”, tesa a un teatro che indaghi sulla propria natura intrinsecamente pedagogica e assuma funzioni contaminanti. Nei suoi sviluppi STRAD-RAMA, si propone di: – realizzare su strada ri-scritture di opere teatrali o letterarie pre-esistenti; – testare e rivitalizzare su strada drammaturgie già scritte (sia di spettacoli in repertorio, sia che mai siano state rappresentate); – scrivere su strada testi teatrali ex novo. Come previsto dalle normative vigenti sul territorio del Comune di Torino, sarà presente un cartello ben visibile, con le prescrizioni per il pubblico sull’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento di un metro fra le persone; qualora durante l’esibizione non venissero rispettate le prescrizioni su mascherine e distanziamento, l’attore interromperà l’esibizione.
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DELLA TIRANNIDE, opera politica scritta da Vittorio Alfieri nel 1777 | Lettura corale su strada


DELLA TIRANNIDE, opera politica scritta da Vittorio Alfieri nel 1777 Lettura corale su strada Attori e attrici garantiscono la continuità della interpretazione corale, con possibilità di leggere aperta a tutte/i le/i presenti. Scarica il testo che verrà letto: https://urly.it/3g2p2 Riciclo della prima edizione, realizzata nel 2010 (https://urly.it/3g2p3). L'azione teatrale "DELLA TIRANNIDE, opera politica scritta da Vittorio Alfieri nel 1777 - Lettura corale su strada" vuole essere un gesto di solidarietà con chi, manifestando pacificamente per i propri diritti, diventa oggetto di violenza; esempi: Trieste, porto, 18 ottobre 2021 - Roma, Liceo Ripetta, 21 ottobre 2021 - Prato, fabbriche Texprint e Dreamland, settembre-ottobre 2021. Solidarietà con chi esprime legittimamente un dissenso e lotta contro il diffondersi del "pensiero unico" in campo scientifico, politico e sociale. Solidarietà con chi non accetta il neoliberismo e il controllo della politica da parte delle élites finanziarie. Solidarietà con chi rifiuta qualunque forma di fascismo. Come previsto dalle normative vigenti sul territorio del Comune di Torino, sarà presente un cartello ben visibile, con le prescrizioni per il pubblico sull’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento di un metro fra le persone; qualora durante l’esibizione non venissero rispettate le prescrizioni su mascherine e distanziamento, l’attore interromperà l’esibizione. L’azione su strada avviene in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa.
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LETTURE TENDENZIOSE - discorso di FRANCO ANTONICELLI ai portuali di Livorno (15 ottobre 1967)

Il 15 ottobre 1967 Franco Antonicelli inaugurò la Biblioteca dei Portuali di Livorno con un discorso in cui affermava: «Cercate sempre i libri che tormentano, cioè che vi conducono avanti, i libri che vi gettano lo scrupolo di coscienza, i libri non di fede accertata ma di fede incerta». E ancora: «vi ho suggerito letture tendenziose perché chi legge deve leggere con uno scopo». A partire dalle parole pronunciate quel giorno, e ritrascritte a cura di Franco Contorbia negli anni Ottanta, il volumetto intitolato "Le letture tendenziose" ha fatto una lunga strada. Ora è ripubblicato nella Piccola Biblioteca Morale diretta da Goffredo Fofi per le edizioni e/o (con un saggio di Norberto Bobbio, pp. 96, euro 8, anche in formato ebook): dopo la presentazione del volume all'Unione Culturale Franco Antonicelli - lo scorso ottobre - il discorso di Antonicelli viene ora recitato su strada; anche perché, per dirla con Cesare Pavese, «per strada può accadere ogni cosa. Può accadere che l'aria ubriachi».
Numero artisti: 1 | Strutture al suolo: NO | Spazio richiesto: 4mq | Musica amplificata: Silenzioso
José Domingo Molas: dalla Guerra del Chaco alla Resistenza in Piemonte

Un sacerdote paraguayano che da prova di intelligenza, coraggio, generosità e umanità proverbiali: sfida gli attacchi aerei al volante di un’auto presto inconfondibile, nasconde soldati alleati e porta a termine scambi di prigionieri fra le bande partigiane del Monferrato e le truppe nazi-fasciste. Abile diplomatico, si guadagna la riconoscenza di interi paesi, che salva puntualmente dalle rappresaglie tedesche...
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GENOVA 2001: LEZIONE RECITATA di L. Casalino

A vent’anni dagli avvenimenti del G8 di Genova, "Genova 2001: Lezione Recitata”, scritta da Leonardo Casalino, vuole innanzitutto ricostruire i fatti di luglio 2001, per farli conoscere a un pubblico giovane e per rinnovarne la memoria presso spettatori più anziani e consapevoli. “Genova 2001 – Lezione recitata”, dunque, è un monologo che denuncia le violenze subite da centinaia di persone, colpevoli soltanto “di avere scelto di essere a Genova” in quei giorni. Le cariche contro i manifestanti, la morte di Carlo Giuliani, i pestaggi selvaggi dentro la scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto, sono tutti elementi di un’unica macchina terribile, tesa a spezzare con la violenza la volontà di partecipazione critica di migliaia di persone: donne e uomini, ragazze e ragazzi che rivendicavano il diritto e il dovere di pensare e di costruire, sporcandosi le mani, un mondo diverso e più giusto. “Genova 2001 – Lezione recitata” intende fare riflettere sulle conseguenze negative, di breve e di lungo periodo, dei fatti tragici di quei giorni; e su come essi abbiano concorso ad accentuare un sentimento di sfiducia nella possibilità di contribuire criticamente al dibattito pubblico nazionale e internazionale.
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PASOLINI: CONTROCAMPI - prosa su strada per un teatro solidale
Lo stagno di Goethe (già Compagnia Marco Gobetti) in collaborazione con Unione culturale Franco Antonicelli L’azione su strada avviene in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa.
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Carmelo Bene, il sogno del poeta di scena - Strad-rama
"Carmelo Bene, il sogno del poeta di scena - Strad-rama" è una scrittura su strada a partire dal saggio di Fernando Mastropasqua "Il sogno di un poeta" (in "Teatro provincia dell'uomo", Prinp Editoria D'arte 2.0, 2021): dedicato a "Homelette for Hamlet" di Carmelo Bene, è una analisi lucidissima, frutto di uno sguardo potente, elettrico, profondo. Incroceranno lo sguardo almeno un brano da "L'amato Bene" di Tonino Conte e la citazione di un'affermazione di Carmelo Bene durante un seminario al Teatro Argentina di Roma il 20 gennaio 1984. La speranza è che l'evocazione dei meccanismi di un "nuovo teatro" possa suggerire idee per "nuovi teatri" presenti e per una loro funzione possibile. La partecipazione è gratuita, con offerte libere che saranno destinate ad atti solidali da concordarsi con il pubblico; si accettano anche generi alimentari (a media/lunga conservazione), indumenti e coperte, da distribuirsi direttamente ai senzatetto. L'azione su strada vuole anche essere un gesto di solidarietà con chi, esercitando coscienza critica, esprime legittimamente un dissenso e lotta contro il diffondersi del "pensiero unico" in ogni campo; e con chi, manifestando pacificamente per i propri diritti e le proprie idee, diventa oggetto di violenza da parte delle forze dell'ordine e delle Istituzioni. Solidarietà con chi non accetta il neoliberismo e il controllo della politica da parte delle élites finanziarie. Solidarietà con chi si oppone a qualunque forma di fascismo, in Italia e ovunque nel mondo. Solidarietà con ogni categoria di lavoratori ascrivibile alla classe del proletariato contemporaneo e con ogni categoria sociale per la quale si possano verificare difficoltà o addirittura impossibilità nell’esercizio dei diritti costituzionali, a cominciare da quelli imprescindibili e inalienabili. L’azione su strada avviene in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa.
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GADDUS ALLA GUERRA GRANDE - TEATRO DI RICICLO®

"GADDUS ALLA GUERRA GRANDE - TEATRO DI RICICLO®", con Marco Gobetti Alla fine di marzo 1999 uno studente liceale riceve in dono da suo nonno un libro: è il “Giornale di guerra e di prigionia”, il diario che Carlo Emilio Gadda tenne fra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919. Pochi giorni prima del dono, iniziano a partire dalle basi italiane gli aerei della NATO che bombardano la Serbia; avranno all'attivo 2.500 civili morti, fra cui 89 bambini, quando si fermeranno il 10 giugno 1999: lo stesso giorno in cui morirà suo nonno e tredici giorni prima che inizi il suo esame di maturità. Pure l'esame, per una serie di strane circostanze, si trasformerà in una guerra, nella quale figureranno - a pieno titolo co-protagonisti - il giovane ufficiale di inizio '900 e il giovane studente di fine '900. Tacendo dell'epilogo, possiamo dire con certezza che lo studente si troverà nella circostanza preziosa di usare anche i fatti del passato per ragionare sul presente. In questa sessione di Teatro di riciclo®, Marco Gobetti evoca la scrittura e il debutto al Polo del '900, il 23 giugno 2018, dello spettacolo "Gaddus alla guerra grande, monologo per un attore e un mimo" (drammaturgia di Leonardo Casalino e Marco Gobetti, con Marco Gobetti e Jacopo Tealdi, disegno luci e allestimento di Simona Gallo, direzione di Beppe Turletti - produz. Compagnia Marco Gobetti e Istituto di studi storici Gaetano Salvemini). La partecipazione è gratuita, con offerte libere che saranno destinate ad atti solidali da concordarsi con il pubblico; si accettano anche generi alimentari (a media/lunga conservazione), indumenti e coperte, da distribuire direttamente ai senzatetto. L'azione su strada vuole anche essere un gesto di solidarietà con chi, esercitando coscienza critica, esprime legittimamente un dissenso e lotta contro il diffondersi del "pensiero unico" in ogni campo; e con chi, manifestando pacificamente per i propri diritti e le proprie idee, diventa oggetto di violenza da parte delle forze dell'ordine e delle Istituzioni. Solidarietà con chi non accetta il neoliberismo e il controllo della politica da parte delle élites finanziarie. Solidarietà con chi si oppone a qualunque forma di fascismo, in Italia e ovunque nel mondo. Solidarietà con ogni categoria di lavoratori ascrivibile alla classe del proletariato contemporaneo e con ogni categoria sociale per la quale si possano verificare difficoltà o addirittura impossibilità nell’esercizio dei diritti costituzionali, a cominciare da quelli imprescindibili e inalienabili. L’azione su strada avviene in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa.
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GADDUS ALLA GUERRA GRANDE - TEATRO DI RICICLO®

"GADDUS ALLA GUERRA GRANDE - TEATRO DI RICICLO®", con Marco Gobetti Alla fine di marzo 1999 uno studente liceale riceve in dono da suo nonno un libro: è il “Giornale di guerra e di prigionia”, il diario che Carlo Emilio Gadda tenne fra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919. Pochi giorni prima del dono, iniziano a partire dalle basi italiane gli aerei della NATO che bombardano la Serbia; avranno all'attivo 2.500 civili morti, fra cui 89 bambini, quando si fermeranno il 10 giugno 1999: lo stesso giorno in cui morirà suo nonno e tredici giorni prima che inizi il suo esame di maturità. Pure l'esame, per una serie di strane circostanze, si trasformerà in una guerra, nella quale figureranno - a pieno titolo co-protagonisti - il giovane ufficiale di inizio '900 e il giovane studente di fine '900. Tacendo dell'epilogo, possiamo dire con certezza che lo studente si troverà nella circostanza preziosa di usare anche i fatti del passato per ragionare sul presente. In questa sessione di Teatro di riciclo®, Marco Gobetti evoca la scrittura e il debutto al Polo del '900, il 23 giugno 2018, dello spettacolo "Gaddus alla guerra grande, monologo per un attore e un mimo" (drammaturgia di Leonardo Casalino e Marco Gobetti, con Marco Gobetti e Jacopo Tealdi, disegno luci e allestimento di Simona Gallo, direzione di Beppe Turletti - produz. Compagnia Marco Gobetti e Istituto di studi storici Gaetano Salvemini). La partecipazione è gratuita, con offerte libere che saranno destinate ad atti solidali da concordarsi con il pubblico; si accettano anche generi alimentari (a media/lunga conservazione), indumenti e coperte, da distribuire direttamente ai senzatetto. L'azione su strada vuole anche essere un gesto di solidarietà con chi, esercitando coscienza critica, esprime legittimamente un dissenso e lotta contro il diffondersi del "pensiero unico" in ogni campo; e con chi, manifestando pacificamente per i propri diritti e le proprie idee, diventa oggetto di violenza da parte delle forze dell'ordine e delle Istituzioni. Solidarietà con chi non accetta il neoliberismo e il controllo della politica da parte delle élites finanziarie. Solidarietà con chi si oppone a qualunque forma di fascismo, in Italia e ovunque nel mondo. Solidarietà con ogni categoria di lavoratori ascrivibile alla classe del proletariato contemporaneo e con ogni categoria sociale per la quale si possano verificare difficoltà o addirittura impossibilità nell’esercizio dei diritti costituzionali, a cominciare da quelli imprescindibili e inalienabili. L’azione su strada avviene in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa.
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ANTONIO GRAMSCI: PENSARE E SENTIRE IL MONDO - lezione recitata
La capacità di Gramsci di analizzare la realtà dei primi decenni del Novecento (la Grande guerra, la rivoluzione in Russia e l’avvento di fascismo e nazismo) e la sua lucidità nel prefigurare il nuovo modello economico che avrebbe influenzato tutto il secolo, sono lo spunto per animare una riflessione su quanto oggi ci attende. Proprio a partire dalle Note dei Quaderni del carcere e da brani delle Lettere, la lezione mette in evidenza due aspetti: da un lato il peso della condizione di carcerato, isolato dagli affetti e dai suoi compagni di lotta, e dall’altro la sua straordinaria forza d’animo; Gramsci reagisce costantemente a ogni difficoltà analizzando chiaramente il rapporto tra l’autonomia degli individui e i grandi fatti storici. La “scoperta” dei testi gramsciani – soprattutto per le/i più giovani – può rappresentare un’esperienza formativa appassionante; le sue riflessioni su come si forma il carattere e la personalità di un singolo in rapporto alle vicende di “un mondo grande e terribile”, sono particolarmente interessanti per le nuove generazioni: chiavi metodiche originali, utili per costruire pensieri autonomi e sfuggire l’omologazione.
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IL CONGRESSO DEI MORTI di Zino Zini - strad-rama

"IL CONGRESSO DEI MORTI di Zino Zini - strad-rama" è una prima drammaturgia, pubblica e condivisa oralmente (strad-rama) a partire da "Il congresso dei morti", un'opera che Zino Zini diede alle stampe nel 1921; Franco Antonicelli la descrive come «un coro», assai vicino a «una rappresentazione drammatica. Nella valle di Giosafat si adunano a discutere della responsabilità di milioni di stragi così gli assassini come le vittime. Compaiono a parlare tutti quelli ch'egli chiama "i sonagli rumorosi della storia", e sono via via Attila, Alessandro Magno, fino a Napoleone, a Francesco Giuseppe. Ognuno giustifica la propria azione, involontaria o no, di carnefice [...]». Norberto Bobbio, che fu allievo di Zini (al Liceo Massimo d'Azeglio di Torino), definì "Il congresso dei morti" il suo scritto più alto, «un'opera maledetta, di cui si parlava con scandalo, e che nessuno aveva letta». Lo strad-rama inizia con la presenza di almeno uno spettatore; con il pubblico di volta in volta l'attore scende a patti, concordando la durata dell'incontro; anche in base alla reciproca disposizione d'animo e alle condizioni meteorologiche.
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1863-1992 DI GIOVANNI IN OLTRE - Storia d'Italia e di persone da Giovanni Corrao a Giovanni Falcone

1863-1992 DI GIOVANNI IN OLTRE - Storia d'Italia e di persone da Giovanni Corrao a Giovanni Falcone di e con Marco Gobetti e Hilario Halubras L'incredibile storia di un uomo dell'Ottocento che si trasforma in un uccellino, per diventare un uomo del Novecento e oltre. La violenza usata con disinvoltura dai poteri forti dello Stato già segnò il processo che portò all’unificazione formale dell’Italia, inaugurando una inquietante deriva verso un sistema subdolo; sistema che, sotto la maschera di un'apparente legalità, infetta i poteri dello Stato, agisce manipolando il diritto, persegue interessi particolari e riduce intere masse di cittadini all'ignavia culturale e politica. Spettacolo in corso di pubblica e infinibile creazione, da un copione orale nato durante le prime venti prove pubbliche su strada de "La vera storia di Hilario Halubras", nell’estate 2010 (http://bit.ly/2suGePD). Dello spettacolo non esiste testo scritto; il filo di pensieri (con parti a canovaccio, parti cristallizzate e parti improvvisate in base al momento, al luogo e al pubblico di ogni replica) può costituire spettacolo di varia durata.
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E UDÌI CANTO UDÌI VOCE DI POETI: DINO CAMPANA SU STRADA
E UDÌI CANTO UDÌI VOCE DI POETI: DINO CAMPANA SU STRADA - strad-rama con Marco Gobetti Piazza Carignano (in caso di maltempo, sotto i portici di Piazza Carlo Alberto), Torino, partecipazione libera con possibilità di donazioni a sostegno dell’attività di Mamme in piazza per la libertà di dissenso, nello spirito della "prosa solidale" A 110 anni dalla pubblicazione dei Canti Orfici, se ne fa una lettura teatrale su strada con la modalità "strad-rama": la sperimentazione pubblica, in questo caso, di una nuova drammaturgia possibile.
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POTERE PENSARE E POTERE PARLARE - strad-rama
Attrici e attori de Lo stagno di Goethe, interpretano e sperimentano in pubblico drammaturgie in corso di scrittura o già scritte (strad-rama) legate dal filo rosso dell’ironia e inerenti il tema della libertà di espressione. Lo “strad-rama” POTERE PENSARE E POTERE PARLARE vuole essere prologo e fidelizzare nuovi pubblici per l’omonimo scambio di sapere che avrà luogo ad Albugnano, nella fase centrale di QUADILA FESTIVAL: RIDERE E PENSARE.
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